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I Gatti Mezzi

 

I Gatti Mézzi nascono nel 2005 dal connubio artistico tra due pisani doc: Tommaso Novi, pianista, compositore, cantante e fischiatore d’eccellenza, e il chitarrista, compositore, cantante e armonicista Francesco Bottai. Ad unirli è la passione per un tipo di composizione ironica, sperimentale, colta e irriverente che scivola su melodie che spaziano dal jazz allo swing passando per le sonorità della musica popolare.Nel 2006 i Gatti Mézzi autoproducono il loro primo lavoro in studio Anco alle puce ni viene la tosse, sedici brani in slang pisano che raccontano la città in tutte le sue sfaccettature e contraddizioni. Composte e cantate per metà da Tommaso Novi e per metà da Francesco Bottai, le sedici tracce alternano l’autobiografismo dell’uno e lo stile immaginifico dell’altro. Il disco, distribuito principalmente durante i numerosi eventi live dei Gatti Mézzi, viene accolto con grande interesse.
Tra il 2006 e il 2007 i Gatti Mézzi continuano ad esibirsi, principalmente in Toscana, e dall’incontro con Matteo Consani, batterista, e Mirko Capecchi, contrabbassista, nasce la voglia di arricchire il progetto di nuove possibilità sonore. Ed è con la preziosa collaborazione della nuova sezione ritmica che nel 2007 esce la seconda autoproduzione del duo pisano Amori e Fortòri quindici tracce suddivise, come uno spettacolo teatrale, in Introduzione, Primo tempo, Intervallo e Secondo tempo Un lavoro, meno scanzonato, più impegnativo, complesso e tecnicamente meglio rifinito del primo che alterna walzer, swing, blues e marcette, giocando sul contrasto tra testo e melodia. Con questo album I Gatti Mézzi raccontano storie universali che appartengono a tutta l’umanità, a tutti i tempi e luoghi. Ad impreziosire Amori e Fortòri anche un contributo di Stefano Bollani che ha regalato ai Gatti Mézzi il riff iniziale di “L’omini ar semafero”.
Amori e Fortòri riceve un’ottima accoglienza, confermata da un pubblico sempre più numeroso. I Gatti Mézzi iniziano a farsi conoscere anche fuori dai confini toscani, totalizzando oltre 200 date tra il 2006 e il 2008.
Nel 2007 i Gatti Mézzi vincono un Premio Ciampi (sez. Stefano Ronzani) per i brani “Tragedia dell’estate” e “La zuppa e ‘r cacciucco”.Nel 2009 esce Struscioni presentato al Teatro Verdi di Pisa con un tutto esaurito, terzo lavoro, in uscita su etichetta Sam, prodotto da Mirco Mencacci con la collaborazione di Andrea Ciacchini. Con Struscioni, titolo che evoca il contatto fisico tra i due partner di un ballo lento, I Gatti Mézzi ingaggiano un personale duello con la musica di consumo, con la musica che loro definiscono “da ascensore”. Con questo album superano i confini della Toscana, ottenendo consensi e stima in regioni apparentemente avulse dal proprio mondo di riferimento. Finalisti all’edizione 2009 nel Festival Musicultura di Recanati.
Nel 2009 vincitori assoluti del Festival Barezzi Live situato a Busseto e dedicato al mecenate del maestro Giuseppe Verdi.

Nel giugno del 2011 esce Berve fra le Berve, il quarto disco dei ‘Gatti’, il secondo con la produzione Sam di Mirco Mencacci e la collaborazione di Gabriele Guidi. L’album è un mix di cantautorato carico di riflessioni sulla contemporaneità ed autoironia, abbracciando generi che vanno dall’impressionismo del ‘900 a Mozart, da Duke Ellington e Thelonious Monk a Nino Rota, fino a certe forme ormai desuete del cantautorato italiano. In un intenso crooning colmo di lirismo e storie popolari, il disco descrive l’uomo, i suoi conformismi, le sue debolezze le sue aspirazioni attraverso le storie tragicomiche dei personaggi e delle situazioni reali che vengono raccontate.

Nel 2013 esce il loro quinto lavoro per Picicca Dischi: Vestiti Leggeri.

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